mercoledì 18 novembre 2015

[Report] In pista a Verona per la maratona del 15 novembre.

Un bella maratona che si è svolta in una giornata non troppo fredda, ideale per correre. Buona l’organizzazione e discreta la partecipazione (3.200 per la maratona; 3.200 per la mezza oltre ai partecipanti della 10km) dei runners.
Si parte e si arriva di fianco all’Arena, un luogo carico di suggestioni, storia e bellezza. Gruppo Quadrifoglio ben rappresentato: il top runner Fulcini, che due settimane prima aveva corso Venezia con un ottimo 3h16’, pronto per scendere alla soglia di 3h10. Gli outsider Coletti e Rota, eterni rivali nella competizioni annuali (dal nuoto al triathlon agli scacchi alla sfida sui cappelletti), il gruppo di terza categoria Bruschi e Sanella che aveva l’ambizione di centrare le 3h50. Assenti giustificati per indisposizione: Bocchi e Bacchini.
Maratona bella, si corre nel centro storico e poi si costeggia a lungo l’Adige (che io pensavo fosse il Brenta, devo ristudiare la Geografia) per molti km. Alla mezza si ritorna nel centro storico, si riparte verso la periferia e dal km 36 riecco il calore dei vicoli delle vie cittadine. C’è pubblico, soprattutto nella parte finale. Poca animazione invece lungo il percorso.
Risultati finali? Crollo di Fulcini (si fa per dire!), che chiude con 3h19, tiene molto bene Rota, con 3h33, Coletti cede il passo a taglia il traguardo a 3h40, Sanella stacca con prepotenza di 1’ Bruschi (ormai in delirio e alle prese con convulsioni mistiche) al km 39. Cucchiaio di legno al sottoscritto, che al traguardo si concede pure un selfie con il pubblico fidentino per onore gli sponsor.
Per la mezza invece schierato il duo femminile Caterina e Maela, la prima allenatissima e da tre mesi in pista alle 5 del mattino con il top runner Ghelfi, la seconda con 3 sedute di cyclette sulle gambe. Presente anche Wody, alle prese con un infortunio. Il risultato finale ha visto Maela chiudere con un dignitoso 1h51’, Caterina è stata invece raccolta con una rete di pescatori in un fosso al km 7. E’ stata poi caricata su un pulmino del dopo lavoro ferroviario che lungo il percorso raccoglieva tutti i runners acciaccati ed è stata depositata nel Lazzaretto dell’arrivo. Prognosi finale: caviglia gonfia come uno zampone, da abbinare ad un piatto di lenticchie. Cate, forza. Try again!
Bene, dopo l’arrivo i runner diventano turisti giapponesi con tour in centro e visita alla casa di Giulietta e Romeo. Siamo inguaribili romantici.
Il momento migliore è il Terzo Tempo consumato in una valida osteria di Soave già scoperta lo scorso anno dopo la maratona di Venezia. Morale: vinti e vincitori intorno alla tavola imbandita, dalla polenta allo stoccafisso, salumi misti e pasta e fagioli. Menu poco light, innaffiato da vino Soave e Valpolicella. La squadra ha chiuso in modo compatto la giornata, pronti per la prossima maratona.
Giornate come queste, di sport e amicizia, rimangono nel cuore e non si dimenticano. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato e ci hanno sostenuto!

Luca Bruschi







 

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